Quello che mi spinge ad avvicinare un libro è quasi sempre la conoscenza dello scrittore, il genere, la storia ... il titolo.
Questa volta no.
E' stata l'immagine di copertina: il campanile di Curon che emerge, come un testimone solitario, dal bacino artificiale che nel primo dopoguerra ha sommerso i borghi di Curon e Resia e quanto vi era intorno.
Del mio soggiorno in Val Venosta ho conservato il ricordo di questo angolo di mondo così singolare e malinconico. Ma non ne conoscevo la storia.
Storia che viene ben narrata dallo scrittore filtrandola attraverso le vite dei protagonisti; uno degli innumerevoli scempi ambientali a cui è stato sottoposto il nostro territorio e le popolazioni autoctone in nome del progresso e della industrializzazione.
Un libro da leggere.
mcc
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