Prendendo spunto da una storia di amicizia fra due giovani mungitori tedeschi, costretti ad arruolarsi nelle Waffen SS ormai a guerra perduta, Rothmann offre una cruda, drammatica descrizione degli orrori della guerra.
Nel romanzo l’autore descrive, ed è questa la peculiarità del libro, le atrocità del conflitto attraverso gli occhi dei ragazzi e dei soldati tedeschi, appartenenti a una generazione smarrita, distrutta nell’anima anche se scampata alla morte; giovani obbligati a combattere per una causa in cui non credono più.
Un’ottima occasione per riflettere.
mcc
“... se un tempo chiedevo a mio padre come facesse ad avere i capelli così forti, lui diceva che era stata la guerra. Si sfregavano tutti i giorni la testa con il succo fresco di betulla, diceva, non c’è niente di meglio ... compresi cosa intendeva solo decenni più tardi, quando mi passarono per le mani le foto delle tombe di soldati dietro al fronte e vidi che molte, quasi tutte, le croci erano fatte di tronchi di giovani betulle.”
da "Morire in primavera"
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